Lo Shiatsu non è una terapia???

Orrore!!!
Eppure così scrive in un articolo sulle terapie naturali proprio un Operatore Shiatsu dicendo “……anche se il ricevente portatore di eventuali patologie può trarne beneficio. Lo Shiatsu sostiene il flusso vitale della persona coinvolta, promuovendo un naturale processo di auto-consapevolezza, favorendo la possibilità di adottare comportamenti virtuosi, una maggiore resilienza e un miglioramento della qualità della vita.”
Lo stesso potrebbe fare un buon sonno ristoratore!! Oh no?!
E’ vero tutto quello che dice il collega sui benefici dello Shiatsu, ma è vero molto di più. Perché lo Shiatsu è proprio una terapia (almeno se praticata da un terapista!) e questo far credere che favorisca un generico riequilibrio della persona penso sia all’origine della diffidenza che tanti hanno ancora oggi nei confronti di questa meravigliosa disciplina.
Invece, proprio perché svolgo questa professione da tanti anni, mi assumo la responsabilità di affermare che diagnosi corrette e trattamenti mirati, nella peggiore delle ipotesi migliorano, ma tanto spesso risolvono, molte delle patologie che comunemente affliggono questa parte del mondo (ma ho dovuto constatare che anche popoli con attitudini e comportamenti molto diversi dai nostri, dopo alcuni anni nelle nostre città, lamentano i nostri stessi disturbi, sig)
Mi piacerebbe, e credo dovremmo pretenderlo da qualunque professionista a cui ci affidiamo, che chi lavora con la salute delle persone si assuma sempre la responsabilità del proprio operato.
Certamente ognuno ha un proprio equilibrio e delle reazioni non sempre prevedibili, ma credo che sapere e dichiarare
cosa si cerca e si può fare, e cosa invece non si può, o saper dire “di questo non ho la competenza”, sia fondamentale per rispettare prima di tutto il paziente e poi anche la propria professionalità.
Finché si afferma genericamente che “lo Shiatsu favorisce il riequilibrio energetico della persona” non facciamo sapere che ci possono essere valide alternative ai farmaci allopatici, né favoriamo il diffondersi della nostra professione.